Dovunque tu vada ci sei già – Rubrica S.o.P. #7

Salve a tutti! Per la rubrica #seaofpotential, nella quale parliamo di liberare il nostro vero potenziale e quindi di crescita personale, oggi vi mostro Dovunque tu vada ci sei già, scritto da Jon Kabat-Zinn. Pubblicato nel 1994 in originale, il titolo è arrivato in Italia per Corbaccio tre anni dopo.

L’autore è insegnante di mindfulness, ma anche biologo e Professore Emerito di Medicina. Inoltre è fondatore della Stress Reduction Clinic e del Center for Mindfulness in Medicine, Health Care and Society presso la University of Massachusetts Medical School.

Dovunque tu vada ci sei già Jon Kabat-Zinn

Dovunque tu vada ci sei già è incentrato sull’arte della meditazione, intesa non solo come pratica vera e propria, ma anche come abitudine alla consapevolezza. L’autore infatti ci tiene a sottolineare l’importanza del momento presente e del porre la nostra attenzione sia nel mondo esteriore, che soprattutto in quello interiore. Inizialmente l’autore ci spiega l’importanza del respiro, che è alla base di tutto il resto, ovvero della meditazione, così come della consapevolezza, che sono alla fin fine la stessa cosa. L’autore descrive come spesso le persone si convincano di non poter meditare, per mancanza di tempo o pazienza, mentre in realtà tutti possono farlo se decidono intenzionalmente di prendersi il tempo per calmare la mente, lasciando da parte le proprie aspettative nei confronti di questa pratica e piuttosto limitandosi ad osservare ciò che accade nella mente e soprattutto ciò che si prova.

Il libro è diviso in tre parti. L’autore stesso nella prefazione ci spiega in che modo: la prima parte spiega perlopiù le motivazioni che spingono verso la pratica della meditazione; la seconda parte invece parla nello specifico dell’atto della meditazione, dell’importanza della postura, della posizione delle mani e cose di questo genere; infine la terza parte è quella dedicata più nello specifico ad applicazioni e prospettive. Una cosa che accomuna tutte e tre le parti e che risulta molto interessante è che alcuni capitoli terminano con dei suggerimenti da poter applicare sul momento, come ad esempio la respirazione.

I capitoli sono molto brevi e in molti di questi l’autore ricorre a citazioni da libri che lui ritiene importanti in questo campo. In particolar modo mi ha colpito ci fossero tanti riferimenti a Walden di Thoreau, che già ero intenzionata a leggere. Walden è un uomo che si isola dalla società, ed è quindi un po’ il prototipo di eremita al quale forse tutti pensiamo quando si parla di immergersi nella meditazione. In realtà l’autore di questo libro ripete che la meditazione, una volta imparati i concetti base, è possibile ovunque e in qualunque momento, infatti fra le varie pratiche suggerite ce n’è perfino una da attuare camminando. Molto belle, per me, quelle in cui ci si può ispirare alla montagna o al lago.

L’autore parla di pazienza, di portare equilibrio nella propria vita, di utilizzare anche il “non agire” come atto, senza doversi per forza affannare. Parla di astenersi dal giudicare, di dare fiducia, di essere generosi. Insomma, è davvero un compendio su come vivere nella società, soprattutto quella di oggi molto frenetica, in maniera più sana e consapevole. La parola d’ordine in questo caso è fare pratica. Non basta infatti credere di aver capito e di possedere la lucidità necessaria ad affrontare i momenti più stressanti, ma bisogna praticare le tecniche per essere sicuri di padroneggiarle.

E’ importante tuttavia essere consapevoli che non esiste un modo giusto di fare meditazione, così come non esiste un tempo specifico. Si può cominciare con cinque minuti, o con dieci, o quindici, a seconda del tempo che si ha a disposizione. Poco è meglio di niente. Se meditando ci rendiamo conto che i nostri pensieri stanno prendendo un’altra direzione, quello che si può fare è semplicemente riportare l’attenzione sul proprio respiro. Non bisogna però focalizzarsi su come vada fatta la meditazione. Se nella nostra testa si affacciano frasi come “dovrei farlo in questo modo”, dobbiamo piuttosto renderci conto che siamo nel qui e ora e che non c’è più alcun motivo di giudicare, condannare o dubitare. La parola d’ordine è lasciar correre.

In questo senso ci si può anche fare delle domande sulla propria vita, chiedersi ad esempio qual è la strada che si vuole intraprendere, e lasciare poi che le risposte vadano e vengano, senza cercare di mettere loro un freno o di dare una direzione precisa, ma semplicemente osservando dove vanno i nostri pensieri. La meditazione deve essere insomma una pratica molto libera, dove tutto ciò che ci resta da fare è osservare.

In conclusione, dato che ho già parlato troppo, consiglio Dovunque tu vada ci sei già a chi ne sa poco o nulla di meditazione, perché spiega molte cose e fa da guida all’interno di vari tipi di meditazione. Non tutto il libro mi è risultato interessante allo stesso modo, ma ho comunque avuto molti spunti di riflessione, ho segnato molte pagine e molte frasi e la parte centrale riguardo la pratica vera e propria della meditazione mi ha effettivamente fatto voglia di seguire i suggerimenti del libro.


Voi cosa ne pensate? Avete mai praticato la meditazione? Vi interessa?

Fatemelo sapere qui sotto nei commenti o sui social e se vi va condividete l’articolo!

📓 Titolo: Dovunque tu vada ci sei già
📘 Autore: Jon Kabat-Zinn
📕 Editore: Corbaccio
📒 Genere: Saggio sulla meditazione
📗 Pagine: 211
📔 Data di uscita: 3/10/2019
📖 Prezzo: 16.00€

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