Io sono gordon bloom – Francesco Cariti

Salve a tutti! Oggi parliamo del primo romanzo di Francesco Cariti, Io sono Gordon Bloom, gentilmente inviatomi proprio dall’autore e da Scrittura a tutto tondo, che ringrazio.

Trama

Gordon Bloom è in carcere quando comincia a raccontare le sue memorie di condannato a tre ergastoli per aver commesso degli omicidi. Il suo scopo, scrivendo, non è essere capito, né compatito, in realtà non è nemmeno essere letto. Semplicemente, dice lui, ha bisogno di un modo per passare il tempo, a ben dieci anni dalla sua cattura. Bloom ci riporta quindi indietro a quando era un semplice studente, poi divenuto mercante d’arte, con un’ambizione e un amore sconfinati nei confronti di sé stesso e di nessun altro. Interrotti i rapporti con la famiglia, Bloom ha iniziato a fare le giuste conoscenze e ad avere successo e questo lo ha portato a volere sempre di più. Secondo lui, era inevitabile che accadesse quello che è accaduto. In questo libro ci spiega il perché.

Considerazioni

Innanzitutto, il libro è scritto davvero bene ed è una lettura piacevole, per quanto possa sembrare sbagliato il termine in relazione ad un efferato omicida. Non sono solita leggere libri di questo tipo, ma non ho avuto difficoltà ad entrarvi. Gordon Bloom è ovviamente un protagonista atipico, non cerca di nascondersi, di giustificarsi, non si pente mai delle proprie scelte. Per lui sono solo una serie di conseguenze, una specie di reazione a catena che ha avuto inizio da una prima bugia. Avrebbe potuto agire diversamente? Sì. Gliene frega qualcosa? No. La maestria dell’autore sta qui, nel farci entrare nella psicologia di un omicida. D’altronde, Cariti è stato avvocato, insegnante di diritto privato e giudice onorario. Insomma, uno che se ne intende eccome e si nota.

La cosa assurda è che alcune riflessioni di Gordon sono perfino giuste. Certo, non ritengo vero che siamo tutti potenziali assassini e che lui non meriti la sua condanna. E’ vero, però, che la giustizia è un qualcosa di arbitrario e non oggettivo, che noi esseri umani decidiamo e che cambia nel tempo. Ciò non toglie, naturalmente, che Gordon abbia interrotto le vite di altre persone solo per il proprio tornaconto, ed è questo che viene condannato. Gli esempi che lui fa di menti brillanti condannate per le proprie idee è quello per cui molti stanno lottando da sempre. Ma un conto è avere un’idea o chiedere semplicemente di essere ciò che si è, senza ledere la libertà altrui. Diverso è voler agire senza regole, come se gli altri fossero a nostra disposizione per essere derubati, feriti, uccisi.

La bellezza del testo comunque sta proprio in questo portare a ragionare su vari argomenti. Ad esempio, c’è un punto in cui Gordon si ritrova in un campo di suprematisti, dove si parla di razza ariana superiore e di uccidere persone di colore ed ebrei. Quello che pensavo leggendo era “esistono davvero persone che la pensano così”. Ed è assurdo per me che qualcuno voglia uccidere qualcun altro perché si sente superiore. E’ una cosa inconcepibile. Eppure a Gordon non importa tutto questo, perché la sua religione, la sua unica fede, è nei confronti di sé stesso. Nessun altro esiste, nel suo mondo, nessun altro ha valore. Lui, il suo potere, i suoi soldi e che il resto faccia un po’ quello che gli pare. Non sono d’accordo con le sue convinzioni, ma quanto sarebbe utile avere un briciolo della sua autostima?

Sono contenta che mi sia stata data la possibilità di uscire un po’ dalla mia confort zone per leggere questo libro, quindi ringrazio ancora Scrittura a tutto tondo e Francesco Cariti. Voi cosa ne pensate? Fatemi sapere qui sotto o sui social e se vi va condividete l’articolo!

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