L’amico immaginario – Stephen Chbosky

Salve a tutti! Oggi parliamo del libro che vi avevo anticipato nell’articolo di mercoledì, ovvero L’amico immaginario di Stephen Chbosky. L’autore è famoso soprattutto per Noi siamo infinito, da cui venne tratto anche un film con Emma Watson (Hermione Granger) e Logan Lerman (Percy Jackson).

Trama

Christopher, di circa sette anni, e sua madre Kate Reese stanno iniziando una nuova vita a Mill Groove, scappando da vecchi problemi. All’inizio le cose sembrano andare normalmente, fra nuovi compagni di scuola per Chris e un nuovo lavoro alla casa di riposo per Kate. Fino a che, un giorno, il bambino scompare nel nulla. La madre è disperata, mobilita la polizia. Lo sceriffo cerca in ogni modo di aiutarla, ma è una ragazza, Mary Katherine, a ritrovare Chris. Dopo sei giorni. Mentre esce dal bosco, da solo, illeso. L’unica cosa che ricorda è che “l’uomo gentile” lo ha accompagnato fuori. Di chi si tratta? E’ stata solo una fantasia del bambino o c’è qualcosa di più? E come mai, da quel momento, il piccolo sembra sentire voci che nessun altro sente?

Considerazioni

Questo romanzo è fantastico. Fatemi dire innanzitutto che si tratta di horror, sebbene io non lo sapessi, quando l’ho acquistato. Ma non me ne pento minimamente. Anzi, forse se l’avessi saputo avrei titubato, visto che non sono solita leggere questo genere, ma per fortuna è andata diversamente. Resto dell’idea che non mi piaccia leggere di carni strappate o sangue, ma questo libro non era troppo eccessivo.

“La paura non è paura. E’ eccitazione intimorita dalla sua stessa luce.”

Comunque, tornando alla storia. E’ incredibile come l’autore sia riuscito a scrivere libri così diversi fra loro e riuscire magistralmente in entrambi. L’amico immaginario rivela continuamente sorprese. E’ un mattone di più di 800 pagine e forse verso la fine avrebbe anche potuto tagliare qualcosina, non perché fosse inutile ai fini della trama, sia chiaro, ma semplicemente per mio gusto personale. In realtà in questo libro più che mai si percepisce come ogni avvenimento sia lì per una ragione, le cose devono andare esattamente in quel modo. Anche i protagonisti se ne accorgono, si parla molto di religione e predestinazione.

Personaggi

Mary Katherine, ad esempio, è una ragazza che viene obbligata con la paura ad essere credente. Questo la rende un po’ insopportabile per la maggior parte del libro, ma ahimè non è colpa sua, quanto dei suoi genitori. Però l’evoluzione del suo personaggio verso la fine mi è piaciuta. Mi è piaciuto anche Chris, nonostante la stranezza del contrasto settenne/poteri. Non vi posso ovviamente dire i dettagli, ma insomma a volte leggendo ci si chiede “ma come fa un bambino a pensare quella cosa lì?” Una spiegazione però c’è. E poi c’è sua madre, Kate, così forte, così di ispirazione. Belli anche molti personaggi all’apparenza secondari, ma in realtà importanti e descritti benissimo dall’autore. Che oltre a pensare un background preciso per le loro storie, riesce a ricreare un’ambientazione per metà verosimile e per metà dantesca. E poi è stato fantastico mettere man mano insieme i pezzi con i protagonisti, o magari arrivare alla soluzione giusto un secondo prima di loro!

Realtà o finzione?

Più di tutto, Stephen Chbosky riesce a mantenere altissima la soglia d’attenzione del lettore, come me che faticavo a metterlo giù e l’ho divorato in un paio di giorni. Si avrà sempre un po’ il dubbio su cosa sia reale e cosa no, ed è del tutto normale nel contesto. Fino a che punto siamo disposti a credere ciecamente a ciò che le persone ci dicono, anche quando le prove sono contro di loro? Io non lo so. Ma alcune scene sono pervase da una fiducia incrollabile che è molto bella da osservare, da percepire.

“Non occorre la violenza per uccidere il male. Occorre il bene.”

E’ stato un bel viaggio, ma ora ditemi, cosa ne pensate voi? Leggete mai thriller/horror?

Vi aspetto nei commenti qui o sui social e se vi va condividete l’articolo per far conoscere L’amico immaginario ad altri appassionati del genere!

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