Strappare lungo i bordi, la serie di Zerocalcare

Salve a tutti! Oggi faccio una cosa che di solito non mi compete, ovvero parlare di una serie televisiva. E lo faccio perché di Zerocalcare, ideatore e protagonista di questa piccola (grande) perla, vi ho parlato due volte in ambito graphic novels. Strappare lungo i bordi è composta da 6 puntate molto brevi, è autobiografica e potete già trovarla su Netflix.

Zerocalcare (all’anagrafe Michele Rech) esordisce con La profezia dell’armadillo nel 2011, vincendo il premio Gran Guinigi nel 2012. Sempre dal 2011 è attivo sul blog zerocalcare.it, in cui pubblica brevi racconti a sfondo autobiografico. Nel corso degli anni con Bao Publishing ha pubblicato una decina di graphic novels.

Strappare lungo i bordi zerocalcare

Ve lo dico fin da subito, Strappare lungo i bordi è allo stesso tempo risate e pugni nello stomaco. Zerocalcare come sempre utilizza la sua ironia per parlarci in realtà di cose serissime, come l’amore, l’amicizia, la paura, gli errori che ci condizionano. La storia parte quando lui è ancora bambino e crede di essere il centro del mondo della sua insegnante. Che dolore scoprire di averla delusa, quando non riesce a capire la matematica!

Ma per fortuna la sua preziosissima amica Sara ha una perla di saggezza che penso sia rimasta nel cuore a tutti coloro che hanno visto la serie: noi non siamo altro che fili d’erba, non portiamo il peso del mondo sulle nostre spalle. Insomma, possiamo anche rilassarci, che non crolla il mondo se falliamo, non verremo ricoperti di vergogna e abbandonati, le vite degli altri dipendono ben poco dalla nostra (che non è una scusa per trattarli male, però).

Strappare lungo i bordi zerocalcare

Le frasi come questa che vi troverete ad amare saranno tante, fidatevi. Io ne ho segnate diverse, ho sentito proprio l’esigenza di fissarle su carta. Su Instagram ne riporterò qualcuna. Una delle preferite mie e del web in generale, a quanto vedo, è l’iconica Non posso trovare fuori quello che mi manca dentro.” E’ tutto così, Strappare lungo i bordi, un dialogo ininterrotto fra ciò che abbiamo dentro e ciò che mostriamo fuori. Come il rapporto fra Zerocalcare e la sua amica Alice, che all’inizio non si parlano, o meglio è Zero a non parlare, per evitare di mostrarsi fragile… e innamorato. Le figure che ruotano attorno a Zero, oltre appunto Alice, sono la saggia Sara, che vuole fare l’insegnante, Secco, dedito al poker online e la cui frase ricorrente “s’annamo a pijà er gelato?” è diventata già meme su internet, e ovviamente l’armadillo, che rappresenta la coscienza di Zero.

Secondo me è necessario però un trigger warning, anche se da alcuni è considerato SPOILER, quindi vi avviso, se volete ricevere il cazzotto e non sapere assolutamente NULLA non leggete la prossima frase.

TRIGGER WARNING (SEMI-SPOILER)
La serie parla anche di su*cidio. E questo potrebbe essere un deterrente per alcune persone che magari ci stanno passando o ci sono passate e ancora non hanno superato del tutto il trauma. Io penso che il warning ci voglia perché se non conosci Zerocalcare non sai cosa aspettarti, io stessa non me lo aspettavo ed è stato un duro colpo.
FINE MOMENTO WARNING

Strappare lungo i bordi zerocalcare

Tornando a noi, comunque, la serie mi è piaciuta moltissimo, Zerocalcare è davvero bravissimo a trattare questi argomenti, con leggerezza, ma ricordate che, come diceva Calvino, leggerezza non è superficialità. Insomma, se con Scheletri già avevo voglia di recuperare altro di suo, ora la voglia è cresciuta esponenzialmente.

Voi che dite, cosa mi consigliate di recuperare? Avete visto Strappare lungo i bordi?

Lasciatemi le vostre opinioni qui sotto nei commenti o sui social e se vi va condividete l’articolo!

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