Su un raggio di sole – Tillie Walden

Salve a tutti! Il graphic novel di oggi è fra i più corposi che io abbia mai letto. Si tratta di Su un raggio di sole, di Tillie Walden, edito da Bao Publishing.

L’autrice è fumettista e illustratrice. Ha pubblicato diversi graphic novels, vincendo vari premi, tra i quali il Los Angeles Book Prize con Su un raggio di sole e l’Eisner Award nella categoria Miglior Graphic Novel con Mi stai Ascoltando?.

Su un raggio di sole

La protagonista principale di questa storia è Mia, che dopo aver frequentato il collegio, uscendone con pessimi voti, inizia a lavorare su una nave. Il resto dell’equipaggio è composto da Char, Alma, Ell e Jules. Il loro compito è quello di restaurare vecchi edifici. La storia segue due linee temporali: una è quella del presente, sulla nave, l’altra è quella del passato di Mia nel collegio. Qui vediamo la solarità di Mia, la sua facilità nel fare amicizia e la sua difficoltà nel seguire le regole. Il punto centrale sarà l’incontro con la nuova arrivata, Grace, e la crescita del loro rapporto, fino al momento in cui cambierà tutto.

Su un raggio di sole è, come dicevo all’inizio, un volume molto corposo, circa 500 pagine. Per questo, nonostante lo volessi leggere da un po’, ancora non mi ero mai convinta. Ora che finalmente mi sono decisa, però, ne sono contenta. Non mi sono assolutamente accorta dello scorrere del tempo. La storia è narrata in maniera impeccabile, ogni personaggio ha il suo background, si entra facilmente nelle loro emozioni. Io ho sofferto e gioito e fatto il tifo per loro.

Tematiche

Voglio dedicare quindi un momento alle tematiche, perché sono la cosa che rende davvero speciale questo graphic novel. In primis, c’è l’amicizia. Non banalizzata, non del tipo dopo un giorno siamo migliori amiche. Ci sono amicizie più lievi, amicizie più forti, amicizie che diventano amori. C’è la condivisione di uno spazio ristretto per giorni e giorni, il che inevitabilmente dà vita a un legame. Sulla nave si crea una vera e propria famiglia e questo traspare dalle pagine. Soprattutto le scene in cui Mia, Jules ed Ell sono insieme sono davvero carine.

C’è una grande presenza di tematiche lgbtq+. Nelle scene qui sopra e sotto, Jules difende Ell da una persona che non prova nemmeno a comprendere l’importanza per Ell dell’utilizzo nei suoi confronti di “loro” e non “lei” o “lui”. E’ un argomento che si affronta ben poco nei libri, che per me è stato affrontato in maniera splendida e desidero approfondire. Mi rendo conto che in italiano sia un po’ complicato, dato che anche io ho dovuto pensare bene a come scrivere la frase, ma ringrazio l’autrice per aver inserito questa storyline, il personaggio di Ell è uno dei miei preferiti.

C’è poi l’accenno al bullismo nel collegio. Dal punto di vista di Mia, bullizzata, inizialmente troppo impaurita per parlare. E da quello della ragazza che si diverte a torturare gli altri, che mostra a tutti un’aria arrogante e sicura di sé, nascondendo però qualcos’altro.

Sceneggiatura e grafica

Il fatto che la storia venga narrata seguendo due distinte linee temporali avrebbe potuto confondere il lettore, ma così non è, anzi, dona più tridimensionalità al racconto e approfondisce tutto ciò che c’è da sapere. Fino al punto in cui le due storie si intersecano, avvengono molte cose, il lettore trattiene il respiro e poi finalmente lo rilascia nel finale. Si nota, a mio parere, che l’autrice non è alle prime armi e che è una brava sceneggiatrice.

Anche dal punto di vista grafico, che però è molto più soggettivo, sono rimasta assolutamente soddisfatta. Il tratto è pulito e i personaggi ben riconoscibili, ben caratterizzati. Alcune tavole che rappresentano lo spazio sono davvero bellissime. Il connubio delle varie parti dà al volume nel suo complesso un valore artistico non di poco conto, per quanto mi riguarda. E sono certa che recupererò anche l’altro volume pubblicato da Bao, Mi stai ascoltando?, e magari anche altro.

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