La regina delle nevi – Michael Cunningham

Salve a tutti! Oggi parliamo di un libro di Michael Cunningham, che come avrete notato ha il titolo di una fiaba molto nota di Andersen, di cui vi ho anche parlato, ovvero La regina delle nevi. L’autore è conosciuto per il romanzo Le ore, dal quale è stato tratto un film. Ha vinto il Premio Pulitzer per la narrativa e oltre che scrittore è anche sceneggiatore.

Trama

La storia ruota fondamentalmente attorno a due personaggi. Uno è Barrett, che lavora in un negozio come commesso. L’altro è suo fratello Tyler, aspirante musicista, che per il suo matrimonio con Beth, molto malata, vuole scrivere una canzone perfetta. Osserviamo le vite di questi due fratelli nella loro quotidianità in diversi anni, 2004, 2006 e 2008. Ne vediamo i rapporti, sia fra loro che con il mondo esterno, e ne conosciamo i pensieri. Vediamo muoversi poi sullo sfondo le vite di Beth, la sua migliore amica Liz e altri personaggi secondari che fanno brevi apparizioni.

Qualcosa non va

L’inizio del libro mi aveva catturata perché ad entrambi i fratelli succede qualcosa di strano. Barrett vede una luce nel cielo, mentre a Tyler sembra infilarsi qualcosa nell’occhio, proprio come succede nella fiaba di Andersen. La quarta di copertina recita così: “Barrett, ossessionato dalla luce, si butta a capofitto nella religione”, mentre in realtà questo aspetto viene tirato in ballo due o tre volte senza molta importanza. Poi ancora “Beth da parte sua cerca di affrontare la vita con la forza e il coraggio che riesce a raccogliere”, mentre in realtà di Beth non vediamo poi così tanto. L’unica descrizione veritiera sembra essere quella di Tyler, che “si convince sempre più che solo le droghe possono sbloccare la sua vena creativa.” 

opinioni personali

Insomma, forse mi immaginavo qualcosa di diverso, sia per il riassunto che per le prime pagine. Invece il libro scorre senza particolari avvenimenti, e anche quando succede qualcosa non è enfatizzato. E’ come leggere la vita di alcune persone, e basta. Il che probabilmente potrà piacere a molti di voi, ma non è proprio il mio tipo di lettura. Le pagine che più mi sono piaciute sono state quelle legate al personaggio di Liz, che è appunto uno dei secondari, ma che in realtà ha in serbo alcune sorprese e quello che considero l’unico colpo di scena del libro.