Gabriel García Márquez e le sue opere

Salve a tutti! Oggi parliamo di due libri e alcuni racconti di un autore molto importante, Premio Nobel per la letteratura nel 1982, ovvero Gabriel García Márquez. In particolare parleremo di Foglie morte, del 1955, suo primo romanzo, di Nessuno scrive al colonnello, del 1958, e di otto racconti raccolti sotto il nome di I funerali della Mamá Grande, 1962.

Foglie morte

GABRIEL GARCÍA MÁRQUEZ

In Foglie morte facciamo conoscenza per la prima volta con la città di Macondo, che tornerà in altre opere dell’autore. Tutto parte da un funerale e, come in un giallo, si torna indietro passo per passo per scoprire come mai quest’uomo è stato così odiato dal paesino da non voler neanche partecipare alla funzione. Sarà attraverso le parole di tre generazioni che scopriremo come stanno le cose: il colonnello, sua figlia Isabel e suo nipote. Questi ultimi due in particolare trascinati in casa del morto dal nonno, che è l’unica persona a voler essere lì, per rispettare una promessa fatta. I dettagli li scopriremo solo avendo la pazienza di attraversare la vita di questa famiglia come tante, soprattutto del suo capofamiglia.

Ho trovato alcune cose molto interessanti riguardo quest’opera. Innanzitutto, i dettagli sul “frascame“, che credo fosse il nome originale, stando ad indicare un miscuglio di cose (o persone) sgradevoli. In secondo luogo, non mi aspettavo la pluralità di voci, che apporta diversi punti di vista alla faccenda. E poi un dettaglio: un discorso su quanto ripetere il nome di una persona le fa perdere di irrealtà. Ciò mi ha fatto riflettere, in effetti, su quanto una cosa desiderata possa poi non rivelarsi come la volevamo, perché l’abbiamo idealizzata.

Nessuno scrive al colonnello

Nessuno scrive al colonnello parte da una premessa molto diversa rispetto al precedente libro. Come dice il titolo, il personaggio che seguiamo è anche in questo caso un colonnello, ma che aspetta da 15 anni che gli venga recapitata la pensione per i servigi nell’esercito. Il colonnello vive con la moglie, mentre il figlio è stato ucciso dalla polizia nove mesi prima dell’inizio della nostra storia. Tutto ciò che resta dell’uomo è un gallo, che il colonnello vuole allenare per farlo combattere. Per questo spende più soldi per il gallo che per se stesso e la moglie, che non è d’accordo e gli chiede continuamente di venderlo. Ogni venerdì immancabilmente il colonnello va al porto e attende che gli venga recapitata qualche lettera, ma la pensione non arriva e i due coniugi hanno sempre meno denaro.

GABRIEL GARCÍA MÁRQUEZ

Ho preferito Foglie morte per il modo in cui ricostruisce un fatto partendo da un punto e tornando indietro, arrivando ad una fine bene definita. Nessuno scrive al colonnello mi ha invece lasciata sospesa. Via via che leggevo mi ero fatta un’idea di come sarebbero andate le vicende, credevo che si sarebbe arrivati ad un evento che veniva continuamente ricordato al lettore, mentre invece la storia si è fermata prima, facendomi chiedere quale fosse il punto.

I funerali della mama’ grande

Infine abbiamo le storie raccolte sotto il nome de I funerali della Mamà Grande. In questo caso è interessante soprattutto ritrovare alcuni dei personaggi di Macondo già nominati in Foglie morte. Sono otto racconti, fra i quali spicca appunto quello che dà nome alla raccolta e che coinvolge una donna talmente importante a Macondo che perfino il Papa è presente al suo funerale.

Detto questo, non tutti mi hanno colpita, quindi per il momento continuo a preferire il romanzo più lungo, ovvero Foglie morte. Ma la scrittura di García Márquez in generale mi è piaciuta. Era la prima volta che mi ci approcciavo, quindi sicuramente proverò a leggere altro di suo in futuro.


Cosa ne pensate voi della scrittura di Gabriel García Márquez? Fatemi sapere con un commento e se vi va condividete l’articolo!

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