Il priorato dell’albero delle arance – S. Shannon

Salve a tutti. Oggi sono contenta di parlarvi di un libro che mi è piaciuto moltissimo nonostante le aspettative alte. E’ un mattone fantasy di 800 pagine, ma come vi anticipavo nel precedente post scivola via che è una meraviglia. Sto parlando de Il Priorato dell’albero delle arance di Samantha Shannon.

Di questo libro parlavano tutti più che bene su Internet. Mi sono fidata, anche perché, come noterete dalle foto, è un’edizione da collezione non indifferente. Purtroppo o per fortuna la Oscar Mondadori sta pubblicando libri fantastici con un’attenzione al dettaglio strepitosa. In questo caso ho solo un piccolo appunto: a volte c’erano parole scritte male, di solito “quanto” che diventava “quando” o cose di questo tipo. Raramente, eh, nulla che possa impedire la lettura, ma solitamente mi aspetto un po’ più di riguardo.

In Occidente si tramanda la leggenda che finché ci sarà una erede della casata di Berethnet al trono, l’antico male non si risveglierà. Per questo Ead Duryan protegge la regina Sabran di nascosto, senza rivelare nulla del proprio passato. Eppure i mostri già seminano il panico e qualcosa sta cambiando. In Oriente, nel frattempo, Tané, che ha passato la vita ad allenarsi per diventare cavaliere di draghi, salva un uomo, rischiando di compromettersi. Oriente e Occidente sono divisi da un muro di diffidenza: i primi sono a stretto contatto con i draghi, maestose creature che gli occidentali invece considerano bestie pericolose quanto i wyrm comandati dal nemico. Le divergenze sono tante quante le scelte difficili che i nostri protagonisti saranno portati a compiere. Amore, perdita, amicizia, fedeltà, coraggio. La capacità di mantenere cuore e mente aperti, di vedere le cose dalla prospettiva opposta. Il libro contiene tutto questo e anche di più.

Che dirvi, è stato un bel viaggio essere fra le pagine di questo volume, tant’è che cercherò di recuperare gli altri dell’autrice. I draghi sono rappresentati benissimo, quando parlano la loro saggezza traspare, com’è giusto che sia per degli esseri che vivono così a lungo. Gli uomini (o per meglio dire le donne, vere protagoniste) sono riportati con le loro forze e debolezze, e anche qui nulla da dire, ottima caratterizzazione. A questo proposito una cosa che mi è dispiaciuta è stata non ottenere piena soddisfazione dagli amori rappresentati. Avrei voluto forse un’evoluzione/fine un po’ diversa per alcuni personaggi (in ambito amoroso), o anche saperne di più del dopo, per appagamento personale (ma non si sa mai, magari ci sarà un seguito…). Ovviamente ciò non ha tolto nulla al libro, perché l’amore non è il perno della storia, ma è comunque uno dei vari elementi che la compongono.