Salve a tutti! Oggi parliamo del primo libro della trilogia Daevabad, ovvero La città di ottone, un romanzo fantasy.
trama
All’inizio seguiamo i passi di Nahri, una donna che per vivere ruba e svolge alcuni “rituali”, che per lei non significano nulla, ma sono importanti per chi li richiede. E’ sempre stata in grado di guarire in pochissimo tempo e anche di alleviare i malanni degli altri, ed usa questa sua capacità per trarne profitto. Un giorno, però, un rituale prende una strana piega: intona una canzone che neanche lei comprende e qualcosa cambia. Un uomo, Dara, la salva da un’entità maligna, i due vengono inseguiti e sono costretti a fuggire e rifugiarsi in una antica città, dove Nahri incontrerà il principe Ali, altro fondamentale protagonista della storia, in quanto metà dei capitoli sono narrati dal suo punto di vista, alternandosi a quello di Nahri.
I personaggi sono ben caratterizzati, la storia scorre, le descrizioni sono convincenti. Avendo letto ormai tantissimi fantasy, è chiaro che mi saltino all’occhio anche elementi non nuovissimi, ma non avevo mai letto nulla con queste ambientazioni. Ad esempio all’inizio si parla molto de Il Cairo, dove è cresciuta Nahri, per poi spostarsi a Daevabad, praticamente in Iran, dato che come potete ben vedere dalla mappa il territorio è esattamente quello reale (c’è anche il nostro stivale in alto).
opinione
📖Titolo: La città di Ottone
📖Autore: S.A. Chakraborty
📖Editore: Mondadori
📖Pagine: 528
📖Prezzo: 22.00€