L’ambientalista ragionevole – Patrick Moore

Salve a tutti! Oggi, per l’arrivo della primavera, parleremo di ambiente ed ecologia tramite la storia e le idee di un ex attivista di Greenpeace, Patrick Moore. Egli si è poi dissociato, come vedremo in L’ambientalista ragionevole, da tutta la linea di pensiero e di azione della sua vecchia associazione, fondandone una nuova.

la storia

Il libro parla di molte cose, a partire dalla creazione di Greenpeace, le sue prime lotte ambientaliste, come quella contro la caccia alle balene. E’ tramite queste lotte che l’associazione diventa famosa in tutto il mondo, vengono aperte nuove sedi, ci sono molti più soci. Da qui, ci dice Moore, l’associazione è andata purtroppo sempre di più verso una visione radicale delle cose. Come se lo scopo non fosse più salvare l’ambiente nel modo migliore possibile, quanto piuttosto creare per forza degli scontri, che fossero contro i governi, le multinazionali, coloro che avevano un’idea differente del cambiamento da apportare. Proprio come Moore, che infatti ad un certo punto ha deciso di cambiare strada. 

Le idee

Chi di voi cerca un libro che parli di energie rinnovabili, quindi solare, eolica, idroelettrica, pompe di calore geotermiche, ma anche energia nucleare, carbone, petrolio, gas e tanto altro, troverà pane per i suoi denti. Purtroppo, per buona parte del libro Moore parla male degli attivisti di Greenpeace, come lui stesso ammette. Mi ha trasmesso l’idea di voler convincere che Greenpeace sia cattiva e le sue idee quelle buone. Il che, capirete, mi ha dato un po’ fastidio. Preferisco che i fatti vengano esposti per ciò che sono, cosa che lui effettivamente fa, ma senza poi dare un giudizio su cosa ha fatto o detto di male qualcun altro. O almeno non così tanto.

Opinioni personali

Oltre quello appena citato c’è un altro aspetto che non mi ha convinta, ovvero che il libro risulta un po’ troppo lungo. Lo dico perché in un volume così corposo è difficile non ripetersi, e a volte qui succede. Se riuscite a soprassedere su queste ultime due cose pur di conoscere il resto, allora fa al caso vostro, altrimenti non credo. Secondo la mia personalissima visione, gettare odio non è mai una scelta intelligente. Questo volume è in parte una autobiografia, quindi mi rendo conto che anche esprimere quelle opinioni negative su Greenpeace facesse parte del gioco.

Sicuramente, se le avesse dette una volta, le avrei capite. Ma le frecciatine lungo tutto il libro mi hanno gradualmente fatta allontanare e hanno sminuito anche il contenuto importante, quello ambientalista, che dovrebbero leggere tutti per farsi un’idea della realtà dei fatti. Se avessi dovuto decidere se stare dalla sua parte oppure no leggendo, non mi avrebbe convinta poi tanto. Ma dato che per me non ci sono “parti” dalle quali schierarsi se non quella dell’ambiente, della natura, della Terra sulla quale viviamo, sono comunque contenta di aver potuto approfondire i vari argomenti citati.

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