Figlia di luna – Greta Xella

Salve a tutti! Oggi parliamo del primo graphic novel di un’artista molto promettente. Figlia di luna, di Greta Xella, è stato pubblicato da Bao Publishing a ottobre. La mia copia è quella del preordine con sketch e firma dell’autrice (che vedete più sotto).

Greta Xella, di età e ubicazione ignote. Da svariati anni sta cercando di ottenere la residenza nell’amigdala di Jodorowsky e nel mentre continua la sua lotta alla maledizione del segno perpetuo, una condizione abbastanza comune per la quale se non disegni niente per un tot di tempo, la tua vita finisce. Come una falena con il fuoco, Greta è attratta dai problemi, con cui alimenta in modo sconveniente il suo bisogno di comprendere le persone. Ossessionata dalla psicologia, dal misticismo e dalle luci di natale, le è stato suggerito da se stessa che sarebbe stato terapeutico iniziare a scrivere delle storie, in cui far convergere tutta la bile maniacale che la possiede e trasformarla in qualcosa di positivo.

(Fonte: sito Bao Publishing, mi divertiva troppo per non inserirla)

La protagonista della storia è Tia, una ragazzina che vive temporaneamente con la zia e la cugina. Il giorno del suo compleanno arriva una lettera dal padre: Tia può finalmente tornare a casa. La gioia viene però rovinata dalla scoperta che il viaggio intrapreso dal padre non è servito a trovare una cura per la madre di Tia, anzi. Adesso non ricorda neanche più chi sia sua figlia. Un giorno la situazione degenera e la madre, in una crisi, distrugge la casa. I due genitori scompaiono e Tia intraprende un viaggio che la condurrà al centro del deserto rosso, dove spera di trovare finalmente delle risposte e una cura definitiva.

Figlia di luna è un’opera che, secondo il mio punto di vista e basandomi anche su ciò che ho sentito dire in un’intervista dall’autrice, può essere letta in due modi. Tra l’altro, se vi interessa, trovate suddetta intervista su Instagram sulla pagina di Bao Publishing. Scrivetemi se non la trovate.

In primo luogo, il punto di vista più scontato, si tratta di un romanzo grafico fantasy, con animali fantastici e magie. E già così è un bellissimo racconto che può essere goduto anche dai più giovani. L’autrice voleva inserire il tutto in questo mondo di fantasia in modo da permettere una maggiore immedesimazione da parte di un pubblico più vasto.

Ma Figlia di luna è anche un libro sui disturbi mentali o comunque sulle difficoltà della vita in generale che fatichiamo ad accettare. La madre di Tia infatti, lo vediamo fin da subito, non ha nulla fisicamente. L’impressione, a un lettore adulto, sarà quella di una grave depressione. È così che ho vissuto io l’opera e l’ho apprezzato moltissimo. Ci sono scene forti in cui la madre non riesce a ragionare, a rispondere di sé stessa. Non vengono insomma risparmiati i lati davvero brutti di una malattia di questo genere, che spesso non lascia spazio alla forza di volontà, ma solo a un incredibile dolore.

In più, vediamo tutto dal punto di vista di Tia, quindi di una ragazzina che da un lato si chiede se non sia proprio lei il problema, e dall’altro ha paura di diventare come la madre. Un fardello non leggero con cui crescere. La grafica poi con cui tutto questo è rappresentato è semplicemente bellissima. So che è una cosa piuttosto soggettiva, è un tratto che a me piace molto, poi essendo interamente a colori certe scene cruciali, ma anche i paesaggi ovviamente, risaltano molto e permettono anche in questo caso di immergersi maggiormente nella storia.

Insomma, Figlia di luna è il lavoro di un’autrice che a mio parere sa come esprimere una storia, come diluirla nelle pagine senza correre o andare troppo lenta, e dando il giusto tono. Sicuramente la seguirò nelle sue successive avventure.

E voi, cosa ne pensate? Fatemi sapere qui sotto nei commenti o sui social e se vi va condividete l’articolo!

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