Horrida – Louisa May Alcott

Salve a tutti! In occasione di Halloween vi parlerò di un’autrice molto conosciuta in una veste del tutto nuova per me. Si tratta di Louisa May Alcott e dell’antologia di racconti Horrida. Le tre storie contengono, in maniera diversa, degli eventi particolari, talvolta soprannaturali, ma perlopiù dovuti al comportamento umano dominato dalle passioni. La mia edizione è quella trovata all’interno della Re-Belle box dedicata a Loputyn, alla fine dell’articolo troverete il link all’edizione standard, leggermente diversa.

La Alcott viene ricordata soprattutto per la saga familiare autobiografica Piccole donne, che segue la crescita delle giovani sorelle March. In realtà le sue pubblicazioni sono davvero numerose, talvolta sotto lo pseudonimo di  A. M. Barnard, come il titolo di cui parleremo oggi, perché era alquanto insolito per quei tempi che una donna pubblicasse storie gotiche.

Il primo racconto, Il fantasma dell’abate o La tentazione di Maurice Treherne, narra di una famiglia riunita per le festività natalizie. Maurice Treherne vive con il cugino Jasper da quando gli ha salvato la vita, rimanendo però su una sedia a rotelle. La persona che più gli è stata accanto dall’incidente è la cugina Octavia, e fra i due sembra essere nata una certa complicità. La madre della fanciulla però spera per lei in un altro matrimonio. Nel mezzo di tutti questi intrighi amorosi, un’apparizione sconvolge la gioia della combriccola. In una galleria della grande casa è infatti stato visto un fantasma. Che sia l’abate, vecchio proprietario di quelle terre, che preannuncia la morte di uno dei membri della famiglia Treherne?

La seconda storia, Gioia pericolosa, è quella che meno dà spazio al mistero. La “gioia” di cui si parla nel titolo è infatti fin da subito dichiarata, ovvero l’hashish. I protagonisti, per distrarsi dalla noia di un pomeriggio all’aria aperta, decidono di sperimentare questa droga e ne subiscono le conseguenze. In particolar modo seguiamo le pericolose vicissitudini di due ragazzi, Dune e Rose, restii a far uso della sostanza, le cui passioni li porteranno alle scelte sbagliate.

Infine, Il segreto della piramide o La maledizione della mummia ci viene narrato da un uomo che tempo addietro ha visitato una tomba con il suo amico Niles, scoprendo dei misteriosi semi all’interno di un sarcofago, conservandoli poi come souvenir. La sua amata però vorrebbe scoprire di che tipo di pianta si tratta. L’uomo cerca di dissuaderla, poiché quei semi potrebbero essere stati maledetti dalla strega che li aveva con sé anche nella morte. Ma la curiosità non scolorisce per una semplice superstizione e le cose potrebbero presto degenerare.

I racconti di Horrida sono molto intriganti e la scrittura della Alcott è fluida, si fa fatica a mettere giù il volume. Devo dire che mi aspettavo qualcosa di un po’ diverso, forse perché partivo con l’idea di una lettura molto misteriosa. In realtà il punto focale di queste storie non è il soprannaturale, quanto le passioni umane e le scelte che portano a compiere. Ho trovato in questo senso un po’ fuorvianti le illustrazioni, che sembrano molto più spaventose di ciò che realmente accade.

In ogni caso, se passiamo sopra questo dettaglio e ci concentriamo sui protagonisti delle storie, da Horrida si può capire molto sia della vita dell’epoca che delle intenzioni della scrittrice. C’è molto di Jane Austen, dell’idea di dover sposare un buon partito, anche nascondendo il proprio vero amore, se necessario. Ma allo stesso tempo c’è una piccola rivoluzione, fatta di donne forti, di passioni che non vogliono mettersi un freno e continuano a sperare. La Alcott non mette mai le donne in secondo piano, anzi, sono loro a tenere le redini del gioco. E’ molto brava a indagare l’animo umano, senza nasconderne i vizi più inconfessabili.

Voi cosa ne pensate di questa famosa autrice? Avete mai letto Piccole donne?

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