I passi dell’amore

Io che leggo un libro d’amore, sì, è un po’ strano, ma non impossibile. I passi dell’amore è il libro che ha ispirato uno dei miei film preferiti, con lo stesso titolo (A walk to remember, in inglese), con la fantastica Mandy Moore che canta l’iconica Only hope.

So I lay my head back down
And I lift my hands and pray
To be only yours I pray
To be only yours
I know now you’re my only hope

La storia è semplice, ma toccante, e si legge in pochissimo tempo. Landon è la tipica rappresentazione di un ragazzino diciassettenne, che vorrebbe fare il gradasso, ma poi alla fine dei conti non è neanche così impertinente come spera. Jamie è la figlia del pastore, è calma e tranquilla, anche quando la prendono in giro, lei vive secondo i più alti precetti cristiani. Ogni persona o animale in difficoltà per lei è una creatura di Dio che va aiutata, non giudicata.

Naturalmente, si capisce, fra i due scocca la scintilla. Lo fa a poco a poco, una passeggiata qui, una prova del teatro lì, i capelli sciolti… (sigh). Ma c’è una cosa di Jamie che Landon non sa, che non sa nessuno, a dire il vero, tranne il padre di lei, e che cambierà il modo di guardare le cose non solo per il ragazzo, ma per tutto il paesino.

Che dire. Ho dovuto aspettare di dormirci su per riuscire a parlarne, dopo aver divorato il libro in poche ore (sono circa duecento pagine). Come vi dicevo all’inizio, ho sempre amato il film, ma in genere questo tipo di libri non fa molto per me. Forse in parte perché li reputo troppo scontati, o perché non credo che cose del genere possano accadere davvero.

“Il fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e il più bello di tutti”, diceva il padre di Mulan, e forse vale anche per l’amore, in parte. Le difficoltà lo temprano, se le due persone sono entrambe disposte a combattere, aprirsi, mettersi in discussione, crescere. È chiaro, l’amore non deve essere una battaglia continua, non deve togliere le energie, deve ricaricarle, ma se non si affrontano le difficoltà come si cresce?

L’amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso… l’amore non è mai presuntuoso o pieno di sé, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore. L’amore non prova soddisfazione per i peccati degli altri ma si delizia della verità. È sempre pronto a scusare, a dare fiducia, a sperare e a resistere a qualsiasi tempesta. (Dal film I passi dell’amore, 2002)

Non credo che l’amore sia davvero così limpido, ma forse in qualche modo ci si avvicina. Non sono d’accordo soprattutto con il “è sempre pronto a scusare”, perché non si può scusare tutto, non dovreste. Mettete comunque sempre prima la vostra salute mentale – e ovviamente l’incolumità fisica. Forse l’interpretazione giusta è: se vi sentite così al sicuro e così bene da poter fare tutte quelle cose elencate, sapendo che davvero ne vale la pena, che entrambi andate in quella direzione, allora è amore.

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