La guerra dei papaveri – R. F. Kuang

Salve a tutti! Oggi vi parlo del primo libro della trilogia di R. F. Kuang, ovvero La guerra dei papaveri. In Italia attualmente sono stati pubblicati da Mondadori il primo ed il secondo volume, mentre il terzo è disponibile in inglese dal 2020, così come un breve racconto visto dagli occhi di un personaggio secondario.

Trama

Ad appena quattordici anni, Rin sta per essere data in sposa dai suoi genitori adottivi ad un uomo molto più anziano di lei solo per il loro profitto. La ragazza vuole evitare a tutti i costi il matrimonio e decide quindi di prepararsi per il kēju, un esame che valuta le conoscenze nelle quattro materie nobili: storia, matematica, logica e letteratura classica. Il suo obiettivo è essere la migliore, per entrare all’Accademia di Sinegard, l’unica gratuita, poiché non potrebbe mantenersi altrove.

Due anni dopo, Rin è pronta per l’esame e lo supera brillantemente, cominciando così il durissimo addestramento all’Accademia. E’ proprio allenandosi che scopre per puro caso la possibilità di accedere al potere degli dei tramite l’arte sciamanica. Il suo maestro Jiang cerca di metterla in guardia dalle conseguenze. Gli dei non danno niente per niente, c’è sempre un prezzo da pagare. Ma quando la sua vita sarà in pericoloso, Rin sarà costretta a decidere quanto in là è disposta a spingersi e quanto sia giusto lasciarsi andare alla furia della vendetta.

storia

Ho apprezzato la scrittura dell’autrice, scorrevole nonostante le circa 500 pagine del volume. L’inizio intriga, ma ad un certo punto ci si rende conto che tutto ciò che si è letto era solo la base per poi costruire la vera storia, che parla di guerra e di potere. Ammetto che a volte mi sono chiesta dove stesse andando a parare il tutto, il che è un’arma a doppio taglio: è una cosa positiva perché il lettore vuole sapere e rimane catturato, negativa perché potrebbe trovare il tutto un po’ lento. Personalmente sono stati pochi i punti in cui mi è capitato di voler saltare alla scena successiva. In ogni caso, la spiegazione della storia del paese crea familiarità, fa immergere il lettore ancora di più, perché ne riconosce gli attori principali e le forze in moto.

L’Imperatrice Su Daji, ultimo membro ancora in vita della Triade che aveva ripreso il controllo dello stato durante la Seconda guerra dei papaveri, regnava ora sulle dodici province, che tuttavia non erano mai riuscite a raggiungere l’unità che avevano conosciuto sotto l’Imperatore Rosso. L’Impero nikariano si era storicamente dimostrato inconquistabile, questo malgrado l’instabilità, le divisioni e l’attuale pace, che non prometteva certo di durare a lungo.

personaggi

Per quanto riguarda i personaggi, Rin viene descritta molto bene e si riesce ad entrare nella sua psicologia, anche se forse non sarete sempre d’accordo con le sue scelte (io non lo sono stata). Ci sono poi diversi personaggi secondari interessanti, a me sono piaciute molto le scene con Kitay, suo amico fin dall’inizio, gran lettore. C’è poi il misterioso Altan Trengsin, venerato da tutti, che in realtà nasconde un grande rancore e una storia molto triste. E Nezha, rivale di Rin al primo anno d’Accademia. Insomma, è uno di quei casi in cui ci si affeziona anche ai personaggi secondari, magari si capisce da dove arrivano e si fa il tifo per loro.

Il viaggio con questa saga ovviamente è appena all’inizio e sono curiosa di sapere come proseguirà. Tra l’altro, durante la lettura spesso mi sono sentita quasi come se stessi leggendo un libro di crescita personale, con tutti i discorsi sull’apertura mentale relativi allo sciamanesimo! Voi cosa ne pensate? Vi interessa come lettura? Fatemi sapere nei commenti qui o sui social e se vi va condividete l’articolo!

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