Joe Kelly e Ken Niimura, un duo fantastico che torna insieme in questo rocambolesco, folle, atipico viaggio padre-figlio alla ricerca di… beh no, non posso dirvelo. Solo verso la fine capirete le vere motivazioni di Sargent.
Forse non lo giustificheranno, ma d’altronde capire non è giustificare. Perdonare non vuol dire che non sia mai successo. Il vero scopo è fare pace dentro di sé e riuscire ad andare avanti, calmando i propri mostri.
Ammetto che il personaggio di Sargent è antipatico, dissacrante, di certo non quel tipo di protagonista con cui empatizzi. Anche il figlio, d’altra parte, essendo l’opposto del padre, sembra non aver mai preso abbastanza posizione. I due si scontrano, non si capiscono, non riescono a vedere la vita con gli occhi dell’altro. E proprio per questo un viaggio così a stretto contatto non potrà che cambiarli entrambi, almeno un po’.
P.s. Per chi non lo sapesse, Kelly e Niimura sono quelli di I kill giants, di cui vi ho parlato in passato, bellissimo, commovente racconto di una ragazzina, anche lei con i suoi mostri da affrontare – metaforici o non, dovrete scoprirlo voi. Se siete sensibili vi avviso, piangerete. E ne varrà assolutamente la pena.