Storie di sfigati che hanno spaccato il mondo

Salve a tutti! Oggi parliamo di racconti molto particolari, nati dai creatori della pagina Facebook Se i social network fossero sempre esistiti. Si tratta di Storie di sfigati che hanno spaccato il mondo, edito da Longanesi (la mia edizione però è targata Tea, in promozione qualche tempo fa).

Francesco Dominelli e Alessandro Locatelli, oltre che autori di contenuti su Facebook e di libri, lavorano come social media manager. Gli altri due titoli pubblicati per Longanesi sono I grandi classici riveduti e scorretti (2018) e La Divina commedia riveduta e scorretta (2020).

Sono venti racconti per venti personaggi che hanno lasciato il segno nella storia, in un modo o nell’altro. Si passa da poeti come Leopardi a scrittori come Virginia Woolf, passando per cantanti come Amy Winehouse e personaggi del cinema come Charlie Chaplin. Ogni capitolo è accompagnato da un ritratto ironico della persona in questione, così come ironica è la narrazione. Le storie vengono raccontate in dettaglio dalla nascita alla morte seguendo tutti i passaggi salienti della vita e della carriera, senza mai diventare pesante, ma senza mancare di rispetto.

È una lettura che non so se definire leggera, perché in realtà come avrete capito dal titolo sono venti personaggi che hanno avuto non pochi problemi nelle loro vite, spesso concernenti problemi mentali o perdita dei propri cari. Però, come dicevo, il tono è ironico, per tanto non è una lettura pesante. Diciamo una via di mezzo: una lettura dal tono leggero, ma dal contenuto a tratti molto serio.

Infatti, per quanto dal titolo possa sembrare frivolo, è in realtà un libro molto interessante. In poche pagine si scoprono i retroscena di vite come tante, cosa a cui forse non pensiamo quando sentiamo un nome “famoso”. Raramente a scuola vengono trasmesse la passione, i fallimenti, le difficoltà di coloro di cui magari studiamo i versi o leggiamo i libri. Alcuni personaggi vengono rilegati all’Olimpo delle figure mitiche, mentre in realtà avvicinarci alla loro natura reale e mortale potrebbe essere molto più utile per spingerci a non abbatterci al primo tentativo andato male.

Il messaggio che credo si possa cogliere è che errare è umano e che tutti, anche i più grandi, hanno avuto dei brutti momenti, hanno preso delle decisioni sbagliate, hanno affrontato delle situazioni negative. Cosa fa la differenza, allora, fra chi ce la fa e chi no? Forse solo la determinazione, forse anche la fortuna, chi lo sa. Io credo comunque che valga la pena tentare di inseguire i propri sogni, e che l’opinione degli altri debba valere sempre meno di ciò che riteniamo più giusto per noi stessi. Ovvero, si ascoltano i consigli di tutti, ma si sceglie con la propria testa (sempre nel rispetto degli altri).

Voi cosa ne pensate? Conoscevate la pagina Facebook?

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