Lettere da Whalestoe – Mark Z. Danielewski

Salve a tutti! Oggi parliamo di un libro di Mark Z. Danielewski, autore di cui vi ho già parlato in passato. Lettere da Whalestoe, infatti, è strettamente legato a Casa di foglie, del quale è in sostanza uno spin-off, sempre per la casa editrice 66thand2nd.

Danielewski è stato premiato con il Young Lions Fiction Award proprio per Casa di foglie. E’ già programmato per il 2022 un nuovo libro, Only Revolutions. E’ un autore molto conosciuto nel campo della letteratura ergodica, ovvero quel tipo di scrittura non lineare, con scritte in obliquo, al contrario, sbarrate e altro. Ve ne lascio un assaggio più sotto in foto.

Lettere da Whalestoe è una raccolta di lettere, come intuibile dal titolo. Pelafina scrive a suo figlio Johnny Truant dal Three Attic Whalestoe Institute, il manicomio dove è rinchiusa da quando Johnny aveva sette anni. Alcune di queste lettere erano già presenti in Casa di foglie, altre sono invece del tutto inedite. A partire dal 1982 e per diversi anni ci addentriamo nella psicologia di questa donna. Pelafina appare a tratti tremendamente consapevole della sua situazione, altre volte completamente estranea e convinta che sia tutto un complotto. L’unica cosa che resta sempre costante nonostante tutto, l’unico faro di luce nella nebbia della sua malattia mentale è proprio suo figlio.

Johnny Truant è quello che in Casa di foglie ricostruisce il manoscritto di Zampanò, facendoci conoscere le stranezze della Casa, che si espande e modifica a suo piacimento, portando diversi problemi nella vita di chi vi abita, in maniera piuttosto inquietante. Mentre lì vediamo perlopiù il suo punto di vista, in Lettere da Whalestoe tutto quello che apprendiamo è dal punto di vista di sua madre. Questo fa sì che più volte ci si chieda se ciò che sta raccontando è reale, se sta immaginando tutto o in parte. In ogni caso, non si può fare a meno di ammirare il suo modo di esprimersi, così come la forte volontà di essere sempre presente nella vita del figlio, sostenendolo anche nella lontananza – oltre che fisica, psicologica.

Credo che sia un libro destinato ai fan di Casa di foglie, più che ai lettori in generale. Non che vi siano spoiler, tranquilli, non vi sono riferimenti alla trama. Ma essendo una semplice raccolta di lettere, per un totale di un centinaio di pagine, penso capireste meglio il contesto leggendo prima Casa di foglie e poi Lettere da Whalestoe. In ogni caso l’atmosfera è molto intrigante, l’autore è bravo nel creare tensione, sebbene io sia rimasta delusa da alcuni aspetti del libro principale, come vi avevo detto nella recensione.

P.S. dovrebbe essere ancora disponibile sul sito ufficiale la borsa dedicata, provate a dare un’occhiata!

Voi cosa ne pensate? Conoscete questo autore?

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